Buongiorno a tutti, Architettura 4 è la quarta lezione di questo nostro percorso didattico. L’intento di questo corso è quello di avvicinare quante più persone possibili a questo particolare ed intrigante genere fotografico. Vi ringraziamo ancora una volta per la partecipazione. entriamo dunque nel vivo di questa quarta lezione, che ci spiega come realizzare una buona composizione fotografica, nel caso specifico in cui fosse nostro intendimento riprodurre un’immagine sfruttando i riflessi creati dall’elemento architettonico su una delle possibili superfici riflettenti, naturali o artificiali. Buon lavoro a tutti!!!
Abbiamo spesso ribadito, nella scuola ma anche in altri articoli del blog, che non è necessario trovarsi in luoghi ricchi di spunti fotografici piuttosto che in luoghi rinomati per fotografare l’architettura in modo soddisfacente. Spesso infatti, a ben guardare, anche nelle nostre città possiamo trovare degli spunti interessanti che se notati, studiati e ripresi nella dovuta maniera possono restituirci un risultato inaspettato ed interessante. Uno dei più particolari, fascinosi ed artistici modi di riprendere un soggetto architettonico è senza dubbio rappresentato da quello che sfrutta le superfici riflettenti per riprodurlo, qualunque esse siano.
Quello che la nostra fantasia ci suggerisce in quel momento e di quello che il nostro occhio ha catturato e deciso di riprodurre, potremmo decidere di includere nella composizione:
- Il soggetto architettonico e anche il suo riflesso;
- Solo il riflesso escludendo il soggetto architettonico;
- Tutto il riflesso e solo parzialmente il soggetto architettonico;
1. Comporre l’immagine con il soggetto architettonico e il suo riflesso
In questo caso, il riflesso rappresenta un arricchimento della composizione dell’immagine, una volta trovato quindi un soggetto architettonico interessante che si specchia in una qualsiasi superficie riflettente, dovremo solo utilizzare alcune accortezze tecniche per ottenere un risultato degno di nota.
- Composizione: La composizione in questo caso, non dovrà tenere strettamente conto della regola dei terzi, ma essere basata essenzialmente sul giusto bilanciamento fra il soggetto ed il suo riflesso, in maniera tale che entrambi occupino la stessa porzione di immagine.
- Messa a fuoco: L’ideale circa la messa a fuoco in questo caso, è senza dubbio rappresentato da una immagine riprodotta utilizzando un diaframma molto chiuso in grado di garantire quella profondità di campo che sia funzionale ad ottenere il fuoco su entrambe le parti della composizione, soggetto e suo riflesso. Se invece vi trovaste in un’ambientazione notturna, dovrete necessariamente usare un cavalletto e dei tempi più lunghi proprio per compensare la chiusura del diaframma, se invece foste in ambientazione diurna ma con forte squilibrio di luce fra il soggetto architettonico ed il suo riflesso, dovuto ad un ora impropria che crei una luce difficilmente gestibile, potrete ovviare utilizzando le tecniche già trattate nella seconda lezione per esporre correttamente entrambe le parti della composizione, soggetto e riflesso.
2. COMPORRE L’IMMAGINE CON IL RIFLESSO, ESCLUDENDO TOTALMENTE O PARZIALMENTE IL SOGGETTO ARCHITETTONICO
In entrambi i casi potrete sbizzarrirvi nell’immaginare, pensare e produrre una bellissima immagine di tipo artistico, astratto e che sia evocativa o suggestiva. Infatti, se la superficie riflettente fosse un corso d’acqua, potreste sfruttare i naturali movimenti dell’elemento acqua, associati a dei tempi un pochino più lunghi. Da escludere però le lunghe esposizioni, per riprodurre il soggetto donandogli quella caratterizzazione pittorica. Potreste invece optare per una riproduzione più fedele e precisa, sfruttando superfici riflettenti ma non fluttuanti come specchi d’acqua immobili, vetrate, pavimentazioni lucide, pozzanghere e via dicendo. Interessanti sono infatti anche quelle immagini in cui una pozzanghera costituisca la cornice della nostra composizione o quella in cui si decida di renderla astratta sfruttando una superficie riflettente costituita da una vetrata di un altro elemento architettonico posto nelle vicinanze.
- Messa a fuoco: In questo caso la messa a fuoco dovrà essere assolutamente rivolta al riflesso. Se il movimento dello specchio d’acqua costituente la superficie riflettente dovesse impedire un uso corretto dell’auto focus, si consiglia l’uso della messa a fuoco manuale. Lo stesso dicasi per le superfici riflettenti di tipo specchiato.
- Composizione: In questo caso, se stessimo riprendendo solo il riflesso, bisognerà comporre l’immagine secondo la regola dei terzi, stessa cosa se volessimo invece riprendere parzialmente il soggetto architettonico e il riflesso intero; capita sovente nelle rappresentazioni di tipo artistico. In quest’ultimo caso, faremo attenzione a porre nel terzo superiore la porzione del soggetto architettonico ripresa e negli altri due terzi il suo riflesso.
Ecco alcuni esempi di paesaggio urbano, con immagini degli utenti ArchiMinimal Photography.