Edmondo Di Loreto

Edmondo Di Loreto è nato a Roma nel 1956 e vive tra Abruzzo e Puglia dove esercita l’attività di imprenditore agricolo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report. Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”. Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis.
Ha collaborato con organizzazioni umanitarie onlus per documentare progetti di intervento in Sudamerica ed Africa e nel 2004 è stato responsabile, su Foggia e per Umanisti nel Mondo, della mostra fotografica benefica Brasile: la speranza di un popolo che non ha smesso di sognare. E’depositario e curatore dell’archivio storico fotografico familiare che comprende oltre 10.000 immagini in lastra e negativi ed ha donato parte di tale materiale al Museo del Territorio di Foggia che lo espone in pianta stabile. Con il medesimo museo e l’assessorato alla cultura della Provincia di Foggia, ha curato ed allestito la mostre storiche-fotografiche Nave Etruria nelle Americhe e La Quarta sponda, recuperando e ristampando le lastre fotografiche di suo nonno, risalenti ai primi del ‘900. Tale mostre hanno avuto vari cicli di esposizione in tutta Italia. E’ socio del FotocineClub Foggia BFI EFI del quale è stato anche vicepresidente. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, ha girato l’Italia. Negli anni ha curato l’allestimento di circa 70 mostre fotografiche ed ogni volta che può promuove la fotografia in ogni sua forma e significato.
Lorenzo Linthout

Lorenzo Linthout nasce nel 1974 a Verona, città nella quale vive. Inizia a fotografare all’età di sedici anni; a ventiquattro anni si laurea presso la Facoltà di Architettura “Biagio Rossetti” dell’Università degli Studi di Ferrara. Unisce gli studi al concetto della fotografia ritraendo il silenzio nella giungla urbana attraverso un lavoro di privazione, sottrazione e negazione, per riportarla a una sobrietà lessicale, ad un’assenza di chiasso strutturale, di ridondanza stilistica; le sue immagini vengono rese quasi irriconoscibili dall’estraniamento di qualsiasi disturbo visivo e da tutto ciò che appartiene alla realtà, ripulite e denudate da ogni traccia contestuale ed eccesso di forma.
Così spogliata, questa architettura appare “non assordante”, illuminata a volte dalla luce del cielo, che diventa spesso un asettico sfondo e rappresenta il silenzio che ha il compito di esaltare lo spazio vuoto.
Negli ultimi anni ha esposto, fra personali e collettive, a oltre cento mostre in Italia, Francia, Svizzera, Polonia, Inghilterra, Lussemburgo, Germania, Ungheria, Montenegro, Slovenia, Croazia ed Albania. Dal 2012 collabora con l’agenzia americana Art+Commerce con sede in New York, dal 2014 con la rivista “A. V. – Verona”. A febbraio 2017 pubblica il suo primo libro “Architectural visions”.
Anna RITA RAPANA’

Classe 1973 Anna Rita Rapanà salentina di nascita e veneto emiliana di adozione, eredita la vena creativa dal padre Carlo, maestro scalpellino. Si diploma al Liceo Artistico statale nella sezione architettura e il suo primo lavoro, la vede impegnata nel restauro dei Propilei del Duomo e della facciata della Chiesa del Carmine di Lecce. Decide di intraprendere successivamente gli studi di Psicologia Clinica e di Comunità, laureandosi a Padova nel 2007 e partecipando ad una ricerca sulla Psicologia della Percezione, sviluppando una tesi su come l’area influisce sul colore percepito. Appassionata da sempre di arte e fenomeni comunicativi, decide nel 2012 di passare, dallo studio teorico della fotografia quale mezzo espressivo, alla pratica della tecnica fotografica applicandosi quotidianamente con passione e perizia a diversi generi. In pochi anni questo le permette di conseguire riconoscimenti sul territorio e in campo nazionale non ultimo il premio Artribune Architettureversoilcielo e di esporre progetti di matrice più concettuale come la partecipazione al Festival della Filosofia 2017 con il Portfolio L’effimero Indispensabile. Da poco più di un anno nella scuderia Archiminimal, segue le selezioni degli utenti, commentando le diverse proposte e seguendo il percorso didattico nel Laboratorio. Attualmente è iscritta alla laurea magistrale in pubblicità comunicazione digitale e creatività d’impresa. La sua idea di fotografia è quella di una dimensione espressiva multipla e catalizzatrice di senso, capace di creare un discorso proiettivo tra sé stessi e il mondo e poi ancora tra l’immagine e chi ne fruisce. Siano esse: forme pure, complesse, scenari di una memoria lontana o prossima, ciò che dovrebbe emergere è un continuum discorsivo, capace di decostruire e ristrutturare visioni alternative e/o possibili. Un ri-conoscimento quindi di intima appartenenza, sia esso emozionale e/o concettuale, tra l’esperienza fuori e quella dentro di noi. Autodidatta, viene formata attraverso l’opera quotidiana di molti autori, da lei considerati dei maestri, con i quali ogni condivisione, discussione, diventa occasione di crescita.
ANDREA ROSSATO

Nato a Udine nel 1969, nonostante abbia iniziato a fotografare da poco, ha già vinto importanti riconoscimenti internazionali. La World Photography Organisation gli ha conferito il titolo di Miglior Fotografo Italiano Open nel 2015, assegnandogli il titolo di “National – Italy Award” durante il Sony World Photography Awards 2015; gli attribuisce il titolo di 3 classificato nella categoria Professional Art Candid il Sony World Photography Awards 2016 e annuncia la sua presenza nella shortlist della categoria Professional Sport al Sony World Photography Awards 2017. Nel 2015 si aggiudica anche il primo posto nella categoria Architecture, Industrial del prestigioso premio IPA. Dopo gli studi scientifico-tecnologici, attività professionale nel mondo dell’ IT prima e della Formazione Professionale poi, diventa Coordinatore Generale presso un Ente di Formazione Professionale e dal 2014 si occupa anche degli aspetti legati alla fotografia, reportage, eventi, fotografia per comunicazione istituzionale, docenza. Continua a lavorare come responsabile per la pianificazione dei corsi e la gestione a Civiform soc.coop.soc. (Ente di Formazione Professionale), di cui anche cura come fotografo ufficiale pubblicazioni ed eventi. Il suo campo d’azione è la fotografia di architettura, ma la passione per la fotografia lo ha portato a sperimentare anche in altre aree, continua a studiare fotografia, per la ricerca di nuovi stili di comunicazione e per lo sviluppo del suo stile.
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