ArchiMinimal Photography Challenge Terza Edizione è ai nastri di partenza. Le squadre partecipanti si sfideranno nello sviluppo di un nuovo, appassionante tema fotografico ed avranno quattro mesi di tempo per realizzare e presentare i propri progetti fotografici alla nostra qualificata Giuria che vi andiamo a presentare.
Massimiliano Tuveri
Fotografo professionista, Art Director e Interior Stylist –Certified by LEICA , nato a Roma, dove vive, si occupa principalmente di fotografia di Architettura, di Interni e di Design, il suo obiettivo è trasferire le vibrazioni e le emozioni, di chi quegli spazi o quegli oggetti li ha pensati, all’interno delle immagini che studia e realizza.
Nel 2016 il Corriere della Sera con un intervista sul mensile Style Magazine lo annovera tra i 6 fotografi italiani più influenti sul web.
E’ co-fondatore di [in]sight collective, collettivo internazionale di fotografia sociale e documentaria.
Docente di fotografia della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), membro del Dipartimento Didattico della FIAF, Tutor fotografico del Dipartimento Cultura della FIAF, co-responsabile del GAU – Gruppo Audiovisivi Umbria FIAF e co-responsabile della coordinazione della Didattica FIAF per il Centro Italia.
E’ Art Director per diversi progetti artistici, fotografici e per contenuti web di marketing aziendale, oltre che lettore portfolio in diversi importanti festival di fotografia nazionali.
E’ rappresentato per alcuni progetti di ricerca personale artistica da DOKA Photography, galleria internazionale di fotografia contemporanea.
Federica Cerami
Vive a Napoli e si occupa di fotografia; prima e dopo lo scatto fotografico.
Si è laureata in Architettura a Venezia con una tesi su: – Il ruolo della fotografia nella lettura del territorio urbano-, ha successivamente conseguito un diploma in Arteterapia, specializzando i suoi studi nella fotografia terapeutica.
Le piace molto aiutare gli altri attraverso la fotografia e in tal senso il suo legame con la fotografia è legato a queste attività. Conduce laboratori di fotografia terapeutica, legge i Portfolio Fotografici in contesti didattici e/o artistici. Scrive di fotografia per riviste del settore, cura mostre di fotografia e crea progetti di divulgazione fotografica. Lavora con la fotografia in diversi contesti sociali per contribuire, attraverso il processo creativo, a generare benessere, consapevolezza di sè ed autenticità .
Insegna critica fotografica in scuole specializzate di fotografia, cura mostre di fotografia in presenza e on line creando percorsi interattivi. Insegna a creare Portfolio fotografici lavorando con l’ausilio della fotografia terapeutica. Studia la relazione tra la scrittura e la fotografia, nei suoi laboratori e attraverso la decennale redazione di racconti fotografici.
Anna RITA RAPANA’

Classe 1973, Anna Rita Rapanà eredita giovanissima la vena creativa dal padre Carlo, maestro scalpellino salentino. Incoraggiata a seguire le sue orme si diploma al Liceo Artistico statale nella sezione architettura. Il suo primo lavoro la vede impegnata nel restauro architettonico dei Propilei del Duomo e della facciata della Chiesa del Carmine di Lecce.
Pur conservando il suo interesse per l’arte, nel 2007 si laurea a Padova in Psicologia Clinica e di Comunità, sviluppando una tesi sperimentale con il Prof. Osvaldo Da Pos sulla Percezione del colore in rapporto alle forme. Negli stessi anni, allo studio teorico della fotografia affianca la tecnica fotografica, applicandosi quotidianamente con passione e perizia a diversi generi. Questo le permette di conseguire riconoscimenti sul territorio, in campo nazionale e di esporre progetti di matrice più concettuale con diverse partecipazioni al Festival della Filosofia di Modena.
Nella scuderia Archiminimal, segue le selezioni degli utenti, commentando le diverse proposte attraverso la lettura tecnica ed espressiva delle immagini, e coordinando in più occasioni, da giurata, la premiazione degli eventi proposti dal Format. La sua idea di fotografia è quella di una dimensione espressiva multipla e catalizzatrice di senso, capace di creare un discorso proiettivo tra sé stessi e il mondo e poi ancora tra l’immagine e chi ne fruisce. Siano esse: forme pure o complesse, scenari di una memoria lontana o prossima, ciò che dovrebbe emergere in una foto è un continuum discorsivo, capace di decostruire e ristrutturare visioni alternative possibili, tra l’esperienza fuori e quella dentro di noi.
Dal 2020 ad oggi, grazie a diversi percorsi specifici di alta formazione, diventa esperta in Fotografia Terapeutica, Fototerapia e Phototherapy Techniques di Judy Weiser, affiancando tali strumenti alla conduzione di percorsi autoriali specifici ed alla clinica, in termini di prevenzione e supporto psicologico.
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NdR: © Le foto sono state reperite, a titolo esplicativo, da libri e cataloghi d’asta o in rete e possono essere soggette a copyright. L’uso delle immagini e dei video sono esclusivamente a scopo esplicativo. L’intento di questo blog è solo didattico e informativo. Qualora la pubblicazione delle immagini violasse eventuali diritti d’autore si prega di volerlo comunicare via email all’indirizzo archiminimalphotography@gmail.com e saranno prontamente rimosse. L’immagine di copertina è stata reperita sul web al seguente link.
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